Titolo: La te più bella

Autore: Saverio Crea

Casa Editrice: Self-publishing

Genere: romanzo rosa

Anno di pubblicazione: 2021

Pagine: 192

TRAMA

Ti ritrovi di colpo in un mondo non tuo… Tu che avevi un progetto, tu che credevi nell’amore assoluto… Ma  l’amore non ha progetti. Anzi, spesso li stravolge e in fondo fa da sé, come le persone che la vita a volte ci fa incontrare.

Marika è una ragazza di Roma. Ha tante certezze e un sogno nel cassetto: “Voglio fare il cardiochirurgo”. Ecco però che il destino va a farle visita, la saluta, un bellissimo inchino, e poi boom, con un botto infernale le stravolge la vita. In quel preciso istante l’esistenza di Marika deve cambiare, deve assecondare una sorta di bene superiore. Una ragazza determinata, Marika, le cui emozioni tuttavia si fanno sempre più confuse: circondata da persone del passato e di un nuovo presente, dovrà vivere ogni momento per poter saper scegliere il proprio futuro.

Forse la vita ha un destino scritto nei cieli immensi che ci sovrastano, e forse al cuore davvero non si comanda. Non sono importanti gli errori, l’importante è avere un fiore in mano e la voglia di amare ancora.

RECENSIONE

La te più bella è il romanzo di esordio di Saverio Crea, che ringraziamo per la copia del libro.

La te più bella narra la storia di Marika, studentessa in medicina, prossima alla laurea, che sa già cosa vuole fare del suo futuro: diventare cardiochirurgo. A pochi mesi da questo traguardo importante, il suo fidanzato Luigi ha un incidente stradale, che lo manda in coma. Per Marika le cose cambieranno improvvisamente, metterà tutto in discussione e l’incidente del fidanzato la porterà a fare delle scelte e a ridimensionare del tutto la sua vita.

Questa è una trama che mi aveva molto colpito, la trovavo molto emozionante. Il tema del dolore, del cambiamento porta con sé anche il tema del coraggio e determinazione, caratteristiche che amo in un personaggio. Quindi se le premesse erano molto buone, purtroppo lo sviluppo della trama non è stato altrettanto emozionante e coinvolgente. C’è molta carne al fuoco, che alla fine dei conti rende il libro molto confusionario.

Partiamo dai personaggi. Purtroppo la mancata o scarsa caratterizzazione degli stessi, li fa sembrare piatti e irreali. La protagonista Marika, una ragazza di ventisei anni, che viene descritta come determinata, in realtà, secondo me, a volte diventa molto infantile e si lascia trascinare dagli eventi, senza prendere in mano la propria vita e migliorarla. La sua determinazione e sicurezza per gli obiettivi per il futuro non si traducono poi in sicurezza nelle scelte e nei comportamenti, e questo rende il suo personaggio incoerente e contraddittorio, perdendo di valore e il suo ruolo di protagonista. Inoltre, non conosciamo bene i suoi pensieri e le sue emozioni, se non a grandi linee.

Questo non aiuta a immedesimarsi e riuscire ad empatizzare con lei. Un aspetto che ritengo molto importante all’interno di un libro.

Questo succede non solo con Marika, ma anche con tutti gli altri personaggi.

Non esiste una vera caratterizzazione degli stessi, sia dal punto di vista ideologico che psicologico. Questo li rende poco credibili, deboli e poco convincenti. Non li riusciamo ad immaginare; inoltre i loro comportamenti sembrano poco reali, a volte immotivati, senza alcuna relazione di causa-effetto. Gli unici personaggi che mi sono piaciuti sono: la sorella di Marika, una ragazza tutta pepe, che aggiunge un po’ di brio alla storia e Amelia, una signor, conosciuta in ospedale, che Marika considera come una nonna, ed è diventata la sua confidente, una donna forte, protettiva e saggia 😛

Un’altra pecca: lo stile di scrittura utilizzato. Sembra una descrizione dei fatti accaduti, anche abbastanza frettolosa, più che un racconto e una scoperta dei fatti attraverso gli occhi della protagonista.

La descrizione frettolosa fa sì che le scelte di Marika non vengano motivate, lasciandole al caso. Non motivandole, non riusciamo a capire il perché di un dato comportamento. Ecco, che ritorniamo alla difficoltà a identificarsi con lei. Tutto risulta molto freddo, distaccato. Il lettore è qualcuno estraneo ai fatti, che semplicemente li vede passare, senza la possibilità di capirli.

Inoltre, il libro presenta pochi dialoghi, e quelli che ci sono non aggiungono niente alla vicenda, non portano avanti il racconto, ma sono poco efficaci, a volte inutili e banali, altre volte troppo esigui per far capire cosa sta succedendo. 

Ringraziamo Saverio Crea per questa collaborazione e speriamo che queste nostre opinioni possano essere per lui delle critiche costruttive.

Voto:

2/5

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