Titolo: La Stirpe della Gru
Autore: Joan He
Casa Editrice: Mondadori-Oscarvault
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 456
TRAMA
La principessa Hesina di Yan ha sempre desiderato sfuggire alle responsabilità della corona, per vivere nell’anonimato. Ma quando il suo amato padre muore, viene gettata nell’arena dei giochi di potere e diventa all’improvviso sovrana di un regno incredibilmente instabile.
Per di più, Hesina è convinta che il re sia stato ucciso, e che l’omicida sia qualcuno che le è molto vicino. La corte è piena di ipocriti e delatori che non vedono l’ora di approfittare della morte del monarca per accrescere la propria influenza: ciascuno di loro potrebbe essere l’assassino. I suoi consiglieri vorrebbero che Hesina accusasse il regno confinante di Kendi’a, il cui governante ha già radunato le truppe per la guerra.
Determinata invece a trovare il vero colpevole e con qualche dubbio sulla fedeltà della sua stessa famiglia, Hesina compie un gesto disperato: si rivolge a un’indovina, il Giaggiolo argenteo. Un atto di tradimento, punibile con la morte, poiché la magia nel regno di Yan è da secoli vietata dalla legge.
Seguendo le parole della veggente, Hesina chiede aiuto ad Akira, un delinquente patentato dalla mente brillante e acuta, un detenuto che nasconde più di un segreto. Il futuro del regno di Yan è in pericolo: riuscirà Hesina ad avere giustizia per suo padre? O il prezzo da pagare sarà troppo alto?
RECENSIONE
Prima di tutto vogliamo ringraziare Oscarvault per la possibilità di leggere questo libro in anteprima.
La Stirpe della Gru è uno Young Adult Fantasy, libro di esordio di Joan He.
Questo è sicuramente uno dei libri che attendevo più di leggere e mi aspettavo tantissimo. Alcune cose mi sono piaciute, mentre per altre, purtroppo, le mie aspettative sono state deluse.
Il libro parte molto lentamente e si fa molta fatica ad entrare nell’ambientazione e nella storia stessa. Un’ambientazione, poi, molto complessa, che io sicuramente non ho capito fino in fondo. Un’ambientazione fatta di leggi, indovini, sovrani, consiglieri…
Narra la storia di Hesina, principessa del regno di Yan, che dopo la morte del padre, per cause ancora sconosciute, si trova a governare un regno molto diviso. Inoltre, Hesina è convinta che il re sia stato assassinato, e che l’omicida sia qualcuno vicino alla corte. Hesina avvia un’indagine che la porterà a sconcertanti scoperte e a creare alleanze inaspettate.
“La pelle ferita poteva guarire. Forse perfino un cuore. Ma non la fiducia”
Troviamo tantissimi personaggi, due spiccano fra tutti: naturalmente la principessa Hesina che, dopo la morte del padre, deve prendere su di sé la responsabilità dell’intero regno, diventando regina. Una ragazza che dimostra tutta la sua debolezza e ingenuità e forse che non è pronta ad affrontare questa nuova responsabilità. Infatti quello che sembra è che si fa trascinare troppo dagli eventi, senza prendere in mano la situazione e modificarla.
Un altro personaggio che crea molto curiosità è il prigioniero Akira, un personaggio molto enigmatico, misterioso, con un passato difficile. Aiuterà Hesina nella sua indagine sulla morte del padre. Avrei preferito però che questo personaggio fosse meglio caratterizzato, perché si ha l’impressione non si sappia tutto di Akira, che ci sia una parte mancante che non si sia riusciti a cogliere e scoprire. Intorno a questi due personaggi principali ruotano un sacco di altri personaggi, aiutanti o antagonisti, alcuni meglio caratterizzati di altri, alcuni più indispensabili di altri.
Le tematiche trattate sono tante: il costo del potere, gli intrighi di corte, ma soprattutto quella che è meritevole di nota è la paura del diverso, il razzismo, l’emarginazione, la distruzione totale di chi è diverso da noi. Questa tematica è quella che emerge di più delle altre, ma semplicemente da metà libro in poi. Nella prima parte vengono presentate un sacco di informazioni tutte insieme, che disorientano e non mostrano il tema principale del libro.
Sicuramente la parte più interessante è quella relativa alle indagini sulla morte del padre, tra misteri, piste da seguire, codici da trovare, che si perde però tra i tanti avvenimenti che si susseguono.
“Amore è dare a qualcuno la libertà di scegliere”
Il romanzo è ambientato nel mondo orientale: un mondo molto affascinante. Ho apprezzato lo stile di scrittura di Joan He, uno stile molto semplice e leggero, anche se la narrazione inizia molto lenta finché a metà libro non ritroviamo una svolta, che fa procedere con più curiosità la lettura, fino ad arrivare all’epilogo in cui, in parte, il quadro diventa più chiaro e risponde a qualche interrogativo , soprattutto sull’ambiguità di qualche personaggio.
Ciò che mi ha lasciato un po’ perplessa però è il finale.. in realtà non c’è un finale a mio avviso: il cosiddetto “finale aperto” non fa sicuramente per me. Avrei preferito sapere cosa accade a Hesina e Akira e il destino del regno di Yan. Lo intuiamo, ma niente di più. Inoltre, La Stirpe della Gru è stato presentato come un libro autoconclusivo.. quindi niente seguito..
In conclusione, possiamo dire che è un fantasy molto piacevole. Ma niente di più. Se cercate un libro che vi lasci con il fiato sospeso, questo non è il libro giusto… perché convince solo per metà.