Titolo: Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie
Autore: Alec Bogdanovic
Casa Editrice: Rogas Edizioni
Genere: Narrativa Italiana contemporanea
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 124
TRAMA
La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell’adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso.
Finirà così per autocondannarsi a un’interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.
RECENSIONE
Siamo rimaste molto colpite dalla lettura di questo libro e ci ha lasciato a bocca aperta, soprattutto nel finale.
Narra la storia di un ragazzo (gli eventi sono narrati dal suo punto di vista),che da quando è adolescente deve affrontare ansia, depressione e anche l’impotenza, con tutto quello che questi tre grandi disturbi possono portare nella vita di un adolescente: un susseguirsi di eventi che lo portano all’estremo.
Questo libro è “particolare”. E affronta, oltre che l’ansia e la depressione, disturbi forse più comuni di quello che sembra, la tematica dell’impotenza a nostro giudizio molto importante. Per la stragrande maggioranza delle persone, l’impotenza è un tabù di cui difficilmente si riesce a parlare, spesso per vergogna, ma più spesso per il peso di luoghi comuni ed informazioni inesatte. Naturalmente ansia, depressione e impotenza sono interconnesse, creando un circolo vizioso, che non si interrompe mai.
Il libro è pervaso da luoghi comuni, sui cinesi ma soprattutto sul mondo femminile, che possono sconcertare, ma che noi abbiamo inserito in un contesto. Queste espressioni rispecchiano a pieno il pensiero delle generazioni d’oggi, che guardano la donna come un’arrampicatrice sociale e che cerca solo la stabilità economica. Al solito, si pensa che le donne riescano a raggiungere determinati livelli, non per merito ma scegliendo seconde vie.
Lo stile di scrittura l’abbiamo veramente amato: diretto, ironico e senza fronzoli. I capitoli brevi rendono la lettura veloce, anche se non è semplice seguire il filo logico, proprio per il passaggio da un argomento di un capitolo a quello dell’altro.
Questo stile un po’ “confusionario” rispecchia, crediamo, la confusione e la non linearità del protagonista. Non sappiamo se questo romanzo è autobiografico o meno, ma il punto di vista di una persona depressa è espressa in maniera magistrale.
Quindi ringraziamo Alec Bogdanovic per la possibilità di leggere questo bellissimo libro, che tratta di tantissime tematiche importanti, su cui poter riflettere.
Consigliamo questo libro e, soprattutto, leggetelo senza pregiudizi.