Titolo: Alaska

Autore: Brenda Novak

Casa Editrice: Giunti Editore

Genere: Thriller

Anno di pubblicazione: 2017

Pagine: 468

TRAMA

Stanno accadendo strane cose nel piccolo villaggio di Hilltop, remota località dell’Alaska dove l’inverno è così gelido da ottenebrare le coscienze. Da quando, tre mesi prima, è stata aperta Hanover House, una clinica psichiatrica di massima sicurezza che ospita con finalità scientifiche i più feroci serial killer d’America, nessuno dorme più sonni tranquilli e a nulla servono le rassicurazioni di Evelyn Talbot, la psichiatra trentenne e determinata che dirige l’istituto insieme al collega Fitzpatrick.

Soprattutto quando nella neve avviene un macabro ritrovamento: i resti di una donna, orrendamente martoriata. Per il giovane sergente Amarok è la conferma di ciò che ha sempre temuto: portare un branco di efferati assassini a pochi metri dalle loro case e dalle loro famiglie è stata una decisione estremamente pericolosa.

Ma la sua fermezza si scontra con il fascino fragile e misterioso di Evelyn, il cui passato nasconde il più nero e atroce degli incubi. E mentre una violenta tormenta di neve si abbatte sul paese rendendo impossibili i collegamenti e le comunicazioni, la psichiatra ha più di un motivo per pensare che quel primo omicidio sia un messaggio destinato proprio a lei e che l’ombra del passato la stia per raggiungere ancora una volta.

RECENSIONE

Alaska di Brenda Novak mi ha colpito sin dalle prime pagine per la tematica trattata. Alaska narra la storia di Evelyn Talbot, psichiatra presso un carcere a Hilltop, in Alaska in cui sono rinchiusi alcuni dei peggiori serial killer del paese, Hanover House. Hanover House non è solo una casa di detenzione ma anche un luogo in cui vengono effettuate ricerche sul comportamento degli psicopatici.

Evelyn Talbot, una delle responsabili della casa di detenzione, diventa psichiatra, dopo un aver attraversato un trauma all’età di 16 anni. Il suo fidanzato Jasper l’ha rinchiusa e seviziata per tre giorni, finché lei è riuscita a scappare e a salvarsi. Di Jasper si sono perse però le tracce e non ha ancora pagato per i suoi crimini. Evelyn continua la sua vita influenzata da questo tragico evento e, dopo 20 anni, quando a Hilltop avvengono due omicidi, che sembrano seriali, l’incubo di Jasper ricompare.

Responsabile delle indagini è Amarok, con cui Evelyn ha avuto una breve storia estiva, che lei ha interrotto per paura di impegnarsi sul serio e innamorarsi ancora, lasciando scoperti i suoi punti deboli. Riuscirà Evelyn a fidarsi ancora di qualcuno e a fare i conti con il proprio passato?

Il mondo dei serial killer e degli psicopatici mi ha sempre affascinato. È un argomento così oscuro, spaventoso e per questo così affascinante. ho molto apprezzato le parti del libro in cui l’autrice esponeva le caratteristiche principali di un soggetto psicopatico, mostrando molta conoscenza dell’argomento. I colloqui con i serial killer sono sempre coerenti con la caratterizzazione del personaggio psicopatico, rendendo le scene più credibili e per questo inquietanti. Un’altra cosa che ho apprezzato è l’aver inserito una frase a inizio di ogni capitolo, citazione di un serial killer: frasi che, alcune più di altre, mi hanno fatto venire la pelle d’oca.

Alaska non è solo un thriller, ma, alla storia dei due omicidi, si intreccia la “storia d’amore” dei due protagonisti Evelyn e Amarok, che mi è piaciuta e non rompe il ritmo del libro. Le prime pagine, in cui si narra di questa storia tra i due protagonisti, possono destabilizzare, confondendo un po’ il lettore circa il tema reale del libro, ma poi le due storie si intrecciano in perfetta armonia.

I due protagonisti sono due personaggi che mi sono molto piaciuti. Evelyn, una donna che ha dovuto ricominciare da capo, dopo il trauma vissuto. Determinata, forte, sicura di sé, sa che può contare solo su se stessa. Fugge l’amore e le relazioni sentimentali poiché l’amore è un rischio che non può correre, perché rende deboli ed esposti.

Amarok, responsabile della polizia di Hilltop, aiuterà Evelyn a superare il suo dolore e le sue battaglie con il passato. Paziente e giusto, farà di tutto per ricucire il cuore ferito di Evelyn.

La scrittura è fluida, piena di suspence, incalzante. Alla fine di ogni capitolo, c’è la curiosità di sapere come continua la storia. L’unica pecca: la parte centrale del libro è un po’ piatta, ma poi il libro riprende ritmo. Infatti le ultime pagine l’ho lette tutte d’un fiato, fino a scoprire il colpevole.

Sul finale, però mi aspettavo di più. Sembra molto semplice. Mi aspettavo un finale un po’ più complesso, più contorto. Ma comunque non dispiace.

L’epilogo lascia presagire che la storia continuerà e presenta il personaggio che sicuramente farà parte del prossimo libro. Almeno spero 😛 non vedo l’ora di leggere gli altri libri della serie per immergermi ancora nel mondo di Hanover House in Alaska.

Voto:

4/5

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *