TITOLO: Il canto del boia
AUTORE: Norman Mailer
CASA EDITRICE: La Nave di Teseo
GENERE: Romanzo Biografico
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2021
PAGINE: 1092
TRAMA
DOPO AVER PASSATO PIÙ DI METÀ DELLA SUA VITA IN CARCERE PER RAPINE E FURTI D’AUTO, GARY GILMORE ESCE DI PRIGIONE GRAZIE ALLA CUGINA BRENDA, CHE HA GARANTITO PER LUI E GLI HA TROVATO UN LAVORO A PROVO, NELLO UTAH. MA I DEMONI DI GARY SONO TROPPO FORTI E IL TENTATIVO DI REINSERIMENTO NELLA VITA CIVILE, NONOSTANTE IL SUPPORTO DI BRENDA E DELLA SUA FAMIGLIA, NON VA A BUON FINE. LA SUA PARENTESI DI LIBERTÀ HA UN TRAGICO EPILOGO. NEL 1976, POCHI MESI DOPO ESSERE USCITO DI GALERA, COMMETTE DUE EFFERATI OMICIDI A SANGUE FREDDO DURANTE ALTRETTANTE RAPINE. IMMEDIATAMENTE CATTURATO, CONFESSA I CRIMINI E VIENE CONDANNATO A MORTE. SIN DA SUBITO RIFIUTA DI PRESENTARE RICORSO E DI CHIEDERE LA GRAZIA. GARY GILMORE ACCETTA LA CONDANNA E DECIDE DI MORIRE. NEI MESI SUCCESSIVI LOTTA AFFINCHÉ LA SENTENZA SIA ESEGUITA AL PIÙ PRESTO NONOSTANTE LE PRESSIONI DELLA FAMIGLIA E DI PARTE DELLA SOCIETÀ CIVILE. IL SUO CASO E LA SUA DECISIONE HANNO AVUTO GRANDISSIMA RISONANZA, RISVEGLIANDO I DUBBI E LA COSCIENZA DI MOLTI AMERICANI. NORMAN MAILER, IN QUESTO LIBRO CHE GLI VALSE IL PULITZER NEL 1980, NON RACCONTA SOLAMENTE LA STORIA DIFFICILE E TRAGICA DI UN UOMO, MA SCAVA NELLA SOLITUDINE E NELLA VIOLENZA DELL’AMERICA PROFONDA, E LO FA CON PRECISIONE CHIRURGICA E CON UNA COMPASSIONE PRIVA DI PIETÀ.
RECENSIONE
Cari readers è un po’ di tempo che non pubblico una recensione e oggi è il momento giusto per scriverne una! Ho intenzione di parlarvi di un libro diverso dal solito, un libro che non ha bisogno di una vera e propria recensione, poiché l’unica cosa che forse può essere commentata è probabilmente lo stile di scrittura! Avrete intuito quindi che non si tratta di una storia di fantasia, non si tratta di un romanzo qualsiasi, ma di una storia vera, di un true crime! Ebbene, oggi, cari readers, sono qui per raccontarvi la storia di Gary Gilmore. Una storia che vi lascerà a bocca aperta!
Norman Mailer, in questo bel mattoncino di 1092 pagine, ci racconta la vita e la morte di Gary Gilmore, un serial killer che ha lottato con tutte le sue forze per ottenere la pena di morte ed essere ucciso davanti a tutti.
Il canto del boia è un romanzo che racconta la vita e la morte di un famoso serial killer vissuto negli anni settanta in America. L’autore, nella sua postfazione, spiega di esser riuscito a scrivere questo libro raccogliendo tutte le informazioni e tutte le documentazioni processuali riguardanti la condanna a morte di Gilmore. Spiega inoltre l’attenta analisi che egli stesso ha fatto delle registrazioni e delle interviste a tutti i testimoni, riportando nel libro i dialoghi con tutte le persone che hanno fatto parte della vita del protagonista, sia fuori che dentro il carcere.
Direte voi… fin qui nulla di strano, un serial killer come gli altri! Ciò che distingue Gary da un qualsiasi altro serial killer non è la quantità di vittime o il modus operandi, bensì il fatto che viene condannato alla pena di morte, divenendo famoso proprio per questo! La sua storia ha dell’incredibile perché quando egli viene arrestato si dichiara colpevole e soprattutto rifiuta tutti i tentativi dei suoi avvocati di ricorrere in appello o di fargli ottenere l’infermità mentale (cosa che riteneva fosse un’offesa alla sua intelligenza). La sua sentenza fu rinviata due volte e per ben due volte egli fu deluso perché voleva a tutti i costi pagare per i peccati commessi, voleva affermare il suo diritto di morire!
Nel corso del romanzo sono tanti i personaggi che incontreremo e conosceremo, tra i tanti e tra i principali c’è sicuramente lo zio Vern un tipo di poche parole e tanti fatti. L’unico che Gary vorrà vedere prima di morire.
Ti ho già fatto vedere come vivo e mi piacerebbe farti vedere come so morire.
Gary, nonostante il suo carattere particolare, di poche parole, molto sintetico, pratico è amato da molte persone. Ha un fascino che attira le donne, le sue maniere non sono mai eccessivamente volgari, riesce a ottenere sempre quello che vuole in ambito sentimentale, soprattutto quando incontra l’amore della sua vita: Nicole Baker.
Lei è una giovane madre con alle spalle una famiglia disastrata. Inoltre, è stata abusata dallo zio quando non sapeva come difendersi. Insomma, Gary trova una donna che ha subito proprio come lui angherie dalla vita, e che è disposta comunque ad amarlo con tutta se stessa, nonostante l’evidente mancanza di equilibrio da parte di lui. C’è una forte attrazione sessuale, ma anche un sentimento che li lega per lungo tempo, anche durante il carcere e fino alla pena di morte.
Potrei fare la commedia e costringerli a dire che sono pazzo. Ma non voglio.
Durante gli anni di carcere Gary ha continuato a ripetere di essere colpevole. Inoltre, non ha mai creduto che lo stato potesse salvarlo, credeva fermamente di meritare la morte ed è questo che mette i brividi durante tutta la lettura.
Ho cercato di essere breve nel raccontare la storia per sommi capi e nel presentare i personaggi che avranno un ruolo decisivo nel racconto. Adesso, invece, mi soffermo sulla parte stilistica; era il primo libro che leggevo di Mailer, e sicuramente ho apprezzato tantissimo il lavoro di ricerca che c’è stato dietro, sono sicura che ha impiegato tempo ed energia ma sarà contento di sapere che nonostante la fatica il suo intento è riuscito ed è venuto fuori un bel libro.
Arriviamo però adesso alla “nota dolente”, se così la vogliamo definire. So che il romanzo racchiudeva oltre nove mesi di processo, ma credo che per un romanzo, 1092 pagine siano un po’ eccessive, a dimostrarlo vi sono infatti molte ridondanze, molte descrizioni superflue, tantissimi personaggi (alcuni dei quali potevano anche essere omessi) o comunque non citati all’inizio e poi fatti tornare dopo mille pagine. Tutti questi elementi hanno reso la lettura molto lenta; e se non fosse stato per la curiosità della storia probabilmente avrei lasciato il libro al suo destino, ma fortunatamente come ho detto prima, è una storia troppo interessante e particolare per non continuare a leggerlo. Ci sono, inoltre, altri due aspetti che mi hanno un po’ lasciata perplessa, ovvero: la trama, trovo che faccia pensare ad un altro genere di libro ed il lettore può poi ritrovarsi totalmente spiazzato e deluso e l’idea di aver “romanzato” il libro, purtroppo io questo non l’ho riscontrato e sono rimasta un po’ delusa.
Leggere questa storia è stato molto interessante, non conoscevo Gary Gilmore, non sapevo cosa avesse fatto e non avrei mai immaginato che un uomo del genere potesse mai scegliere di anticipare la propria esecuzione perché per lui era la giusta punizione. Non sapremo mai se prima di quei due omicidi Gary ne abbia commessi degli altri, non sapremo mai se Gary fosse malato e non sapremo mai quale fosse il reale motivo che lo ha portato a quella fatidica scelta, sappiamo soltanto che ha avuto una determinazione ed un coraggio nel seguire la sua lotta che in pochi avrebbero. Con questo non voglio assolutamente esaltarlo, anzi, ci mancherebbe altro, egli era un disumano, violento, un assassino che pensava di essere un’entità superiore. Ma allo stesso tempo penso che in pochi (con il suo stesso triste vissuto) sarebbero arrivati alla loro fucilazione scherzando, facendo battutine, dicendo “Let’s do it” e rimanendo calmi fino ai 4 colpi dritti al cuore.
Buona Lettura!
Voto:
2.7/5