Quando Eliza Popa ci ha proposto di partecipare a questo progetto, siamo state molto entusiaste, perché crediamo che un libro così coinvolgente e appassionante, lasci tanti spunti di riflessione, che è giusto approfondire. È questo il tipo di lettura che ci piace: un approfondimento che parte dal libro e dalla sua storia, ma che spazia coinvolgendo diverse storie e diversi punti di vista.
Il tema che ci è stato assegnato è l’abbandono: una sensazione di vuoto e disorientamento difficili da superare.
Ci sono diverse forme di abbandono: da parte del partner, della società, abbandono solo psicologico ed emotivo, disinteresse ed apatia. Un legame che si è infranto, una radice che è stata strappata e che lascerà delle ferite molto profonde. Una sensazione di vuoto che non ha età: qualsiasi bambino la può percepire, qualsiasi adulto ne può essere devastato.
In “Impasse” (la nostra recensione QUI), la protagonista Crystal, diciassettenne, ha subito l’esperienza di essere abbandonata dal padre prima della sua nascita. Una ferita ancora aperta che non si vede ma che brucia giorno dopo giorno. Questo abbandono, infatti, ha influenzato e continua a influenzare la sua vita. Crystal è una ragazza lucida e controllata. Il controllo è tutto per lei.
“Faccio progetti per non smarrirmi, analizzo varianti per non sbagliarmi.
Non mi aggrappo ai sogni.”
Costantemente con i piedi per terra, ben ancorata al suolo per non correre il rischio di cadere ancora e farsi più male di prima. L’abbandono del padre continua ad essere una ferita aperta, una forza silenziosa ma profonda che le impedisce di lasciarsi andare alle novità.
Crystal, inoltre, addossa a se stessa la colpa dell’abbandono, così sceglie la perfezione, superare se stessa in ogni situazione, per dimostrare di essere degna di essere amata e voluta.
Tutte queste e molte altre sono le conseguenze dell’abbandono, conseguenze ben descritte dall’autrice nel libro, che in maniera semplice ci presenta Crystal in ogni particolare, sottolineando come l’esperienza passata dell’abbandono ha avuto un ruolo fondamentale nella sua crescita personale e nelle relazioni future.
La sua vita è così calcolata e tendente alla perfezione, che quando Crystal incontra Mattia, un ragazzo scostante ed enigmatico, si sente persa. L’attrazione è palese tra di loro, ma c’è quel qualcosa che la blocca, le sue certezze, i suoi punti fissi stanno vacillando, portandola in direzioni sconosciute. Questo Crystal non può permetterlo, non dopo aver conquistato un equilibrio dopo tanto tempo. Tutto ciò da cui stava fuggendo, tutto ciò che non voleva rivivere, sta riaffiorando in un equilibrio precario tra fiducia e paura, tra spontaneità e controllo, tra entusiasmo e dolore.
La paura di rivivere l’esperienza dell’abbandono è così forte che Crystal preferisce non legarsi a qualcuno in maniera così totalizzante, mostrandosi indifferente e distaccata verso Mattia.
Dall’altra parte Mattia. Anche lui subisce il trauma dell’abbandono. Lo scopriamo piano piano nel libro. È dietro alla sua tracotanza e al suo cinismo che c’è un dolore vivo e insanabile. La risposta di Mattia a questo dolore è quella di un rifiuto totale del mondo esterno, un riconoscere l’altro come nemico e trattarlo come tale. L’incontro con Crystal cambierà la sua vita.
E sarà proprio grazie a questo legame, che Crystal e Mattia impareranno a lasciarsi il passato alle spalle e a perdonare.
Ricominciare a prendersi cura di sé, ad ascoltarsi e lasciare andare il risentimento possono aiutarli a non essere più prigionieri del proprio passato.
Non si possono cancellare le tristezze di ieri, ma si possono superare e ricominciare da qui, più forti di prima, con la persona giusta accanto.
Ringraziamo ancora l’autrice Eliza Popa e Incipit 23 per l’opportunità e vi invitiamo a seguire le altre tappe del Blog Tour, organizzato in collaborazione con il Blog 50 mila pagine. E naturalmente leggete questo libro “Impasse”, perché è veramente meraviglioso.
Buona lettura!
